MoCoa: il nuovo sistema di controllo degli appalti dell'Inps
Sempre di più gli istituti previdenziali e di controllo della correttezza degli adempimenti previdenziali e fiscali in materia di lavoro stanno evolvendo le piattaforme e le procedure per garantire le aziende che operano nell’ambito degli appalti in modo corretto e conforme alle disposizioni di legge e contrattuali di emergere in modo evidente rispetto ad altre realtà che con artifizi più o meno corretti determinano le condizioni per una concorrenza sleale.
E, inoltre, dare uno strumento di congruità per le aziende che operano in appalto che in alcuni casi sono “schiacciate” tra la corretta gestione e le tariffe riconosciute che in alcuni casi effettuano una sorta di dumping di ritorno.
Si pensi nello specifico alle aziende che esternalizzano i servizi di mensa, o quelle che operano nel settore della logistica o delle pulizie che sempre in maggior numero operano in appalto non sempre nella correttezza.
La nuova piattaforma di monitoraggio sulla congruità occupazionale negli appalti denominata MoCoa è stata istituita dall’Inps per fornire uno strumento di monitoraggio in grado di tracciare l’operato delle aziende negli appalti pubblici e privati, scoraggiando pratiche sleali che, oltre a danneggiare i lavoratori coinvolti, possono dare vita a fenomeni di dumping contrattuale.
Per il momento il sistema sarà utilizzato solo su base volontaria tramite accordo tra committenti, sempre più spesso chiamati a rispondere come obbligati in solido, e appaltatori, non è da escludere che nel futuro tale sistema di controllo diventi obbligatorio.
«Il sistema MoCoa - ha chiarito l’Inps - attraverso un’attività di data mining e data crossing tra i dati dell’appalto definiti dal committente e quelli dichiarati nei flussi Uniemens dagli appaltatori e subappaltatori intende rilevare tempestivamente eventuali comportamenti non corretti, con la possibilità di mettere in atto azioni correttive.
Tale sistema emarginando le aziende non in linea con la normativa lavoristica e previdenziale “premieranno” di fatto le aziende “sane”.
La procedura, che si presenta piuttosto semplice, va avviata dal committente, a cui spetta la registrazione dell’appalto nel MoCoa e l’inserimento di una serie di dati fra cui la durata e la tipologia dell’appalto, la sua ubicazione a livello territoriale, il suo valore economico e i nomi delle aziende appaltatrici interessate.
Vista la responsabilità in solido del committente si ritiene che il sistema diventerà di utilizzo comune per mettersi al riparo da brutte sorprese.
A quel punto il sistema genera in automatico un codice identificativo appalto (Cia) e lo invia tramite pec agli appaltatori che a loro volta accedono all’applicativo e tramite lo stesso codice registrano i lavoratori allocati sullo specifico appalto indicando anche la percentuale di allocazione mensile degli stessi.
Successivamente l’attività di monitoraggio viene effettuata dal sistema in modo automatico, analizzando e confrontando i dati dell’appalto registrati in MoCoa con quelli presenti nel flusso UniEmens e generando, riportandone gli esiti, il Documento di congruità occupazionale appalti (Docoa).
Dall’utilizzo di questa procedura possono discendere diversi interventi migliorativi in termini di sicurezza sul lavoro, di lotta al lavoro nero, trasparenza degli appalti e tutela dei lavoratori.
Ogni stazione appaltante se vuole avere la certezza di non rispondere in solidarietà dovrà utilizzare questa procedura per consentire il controllo dei suoi appaltatori.
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